Pane e olio

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Pane e olio

Scheda artistica

Qui radichi e cresca! Non vuole, per crescere, ch’aria, che sole, che tempo, l’ulivo!

(Giovanni Pascoli – da Canti di Castelvecchio)

 Se il Mediterraneo dovesse essere simboleggiato da un profumo, sarebbe quello dell’olio. Se dovessi descrivere il Mediterraneo con un disegno, farei un ulivo. Se dovessi accecare un ciclope che mi tiene prigioniero in una caverna, lo farei con un tronco d’olivo arroventato. Se dovessi fare uno spuntino, senza indugio, sceglierei di farlo con pane, olio e sale. E se non riuscissi a farmi passare il mal di testa con la medicina convenzionale e se il dolore divenisse insopportabile, sarei pure disposto a rivolgermi ad una vecchia zia che mi farebbe “l’olio nel piatto”.

Avete mai pensato all’olio extravergine d’oliva come a una spremuta di frutta? E’ proprio così: per la tecnologia con la quale è ottenuto, l’olio extravergine si può considerare a tutti gli effetti come una spremuta, in quanto proviene dalla lavorazione delle olive dalle quali viene estratto solo per procedimenti meccanici. L’olio extravergine è un succo di frutta molto particolare, non presentando alcun additivo aggiunto per la conservazione.

 “Pane e olio- Uommene, aulive e femmene” è la celebrazione dell’olio, alimento principe della Dieta Mediterranea – patrimonio immateriale dell’Unesco – un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo, nel rispetto delle tradizioni di ogni comunità.

La Dieta mediterranea rappresenta un insieme di conoscenze, pratiche e tradizioni che includono le coltivazioni, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e il consumo del cibo. La Dieta mediterranea, tuttavia, è molto più che un semplice insieme di alimenti. Essa esalta il rispetto per il territorio e per la biodiversità, assicura la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura. Perché il cibo mette in gioco una serie di dimensioni: quella materiale e anche quelle economiche, culturali e sociali.

Perché il cibo non è soltanto un modo per soddisfare le esigenze fisiologiche: ogni collettività ha un modo proprio di preparare i cibi e di mangiare. Le pratiche alimentari costituiscono un inevitabile sistema di comunicazione: e dunque anche chi consuma il pasto in solitudine mangia il cibo secondo determinate regole che corrispondono a quelle della comunità in cui vive. Dal punto di vista culturale, il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle

festività e ha originato tradizioni, canzoni, modi di dire, leggende. Intorno alla tavola, si svolgono i momenti importanti di una comunità, si sviluppano l’ospitalità, il dialogo, la solidarietà.

“Pane e olio- Uommene, aulive e femmene”, dunque, vuol essere un momento di riflessione collettiva su uno dei simboli cardini della civiltà mediterranea; i partecipanti saranno invitati alla degustazione diretta di oli rappresentativi del territorio. Momenti musicali e recitativi accompagneranno i partecipanti in un percorso che coinvolgerà i cinque sensi.

Lo spettacolo potrà mutare ogni sera, attraverso la suggestione del pubblico: gli invitati si lasceranno coinvolgere dalle parole e dai profumi della natura abbandonandosi al rito teatrale. La serata si snoderà tra musica e poesia, con gli attori pronti a deliziare il pubblico con la preziosa “spremuta”, descritta e presentata con la maestria ironica tipica dell’arte scenica.

Con: Michelangelo Fetto, Rosario Giglio, Antonio Intorcia, Massimo Pagano

Collaborazione: Carla Visca

Documentazione fotografica: Vincenzo Fucci

Ufficio Stampa: Celeste Mervoglino

Organizzazione: Paola Fetto

Tecnico: Riccardo Intorcia

Regia: Michelangelo Fetto

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